Storaro, Vittòrio
direttore della fotografia italiano (Roma 1940). È uno dei più prestigiosi direttori della fotografia del mondo. Ha iniziato a studiare fotografia in una scuola tecnica all'età di undici anni e ha completato la sua formazione al Centro Sperimentale di Cinematografia (l'odierna Scuola Nazionale di Cinema) della capitale. La carriera vera e propra è iniziata a vent'anni come assistente alla ripresa ed è poi proseguita come operatore; il debutto in qualità di direttore della fotografia risale al 1968 con il film di F. RosiGiovinezza, giovinezza. Ha intrapreso quindi una lunga e proficua collaborazione con il regista B. Bertolucci, lavorando a quasi tutti i suoi film (La strategia del ragno, 1969; Il conformista, 1970; Ultimo tango a Parigi, 1972; Novecento, 1974; La luna, 1978, L'ultimo imperatore, 1987; Il té nel deserto,1990; Il piccolo Budda, 1993). Studioso della luce e del colore, ha dato il suo contributo decisivo ad opere di F. F. Coppola (Apocalypse Now, 1977; Un sogno lungo un giorno, 1981; Tucker, 1988; un episodio di New York Stories, 1989), di W. Beatty (Reds, 1980; Dick Tracy, 1990, Bulworth, 1998), di C. Saura (Flamenco, 1995; Taxi 1996; Tango, 1998). Ha vinto tre premi Oscar : il primo nel 1977 per Apocalypse Now, il secondo nel 1980 per Reds e il terzo nel 1987 per L'ultimo imperatore. La sua passione per la sperimentazione lo ha spinto a collaborare anche con il regista teatrale G. Patroni Griffi, curando nel 1992 la fotografia del melodramma Tosca nei luoghi e nelle ore di Tosca, in diretta televisiva dall'Arena di Verona; l'esperienza si è ripetuta nel giugno 2000 con La Traviata. Nel 2001 l'American Society of Cinematographers gli ha assegnato il premio alla carriera in una cerimonia al Century Plaza Hotel di Los Angeles.