Stòria d'Itàlia dal 1871 al 1915
opera di B. Croce, pubblicata nel 1928. Muovendo dalle delusioni postrisorgimentali, derivate dalla conclusione del periodo eroico delle guerre d'indipendenza e dalla diffusa convinzione che l'unità raggiunta fosse stata opera di una piccola aristocrazia, Croce dimostra che la politica della Sinistra si risolse nella prosecuzione, su più solide basi di consenso, dell'opera della Destra e nell'acquisizione all'area liberale di repubblicani e socialisti. Il pareggio del bilancio, il sistema di reclutamento dell'esercito, l'incremento delle ferrovie furono gli strumenti che contribuirono all'assetto su basi moderne dello stato che, dopo la parentesi crispina e i rigurgiti autoritari di fine secolo, si consolidò, raggiungendo un alto livello di prosperità economica, mentre la filosofia neoidealistica si irradiava dall'Italia all'intera Europa. Ma lo scatenarsi della prima guerra mondiale pose fine a questo pacifico sviluppo e l'intervento del 1915, imposto dalle agitazioni di piazza, fu un avvenimento gravido di fatali conseguenze per il futuro del Paese. Scritta in piena dittatura, l'opera è una commossa rivalutazione dell'Italia liberale contro la storiografia asservita al regime fascista; il suo limite è nell'ottimismo della rievocazione, che impedisce allo storico di cogliere, nel periodo preso in esame, i germi della futura involuzione.