Spagnulo, Giusèppe
scultore italiano (Grottaglie, Taranto 1936). Formatosi dapprima nell'arte della ceramica a Faenza, poi a Milano all'Accademia di Brera e come praticante presso gli studi di L. Fontana e A. Pomodoro, passò all'uso della pietra, dell'argilla, del grès (Testa a triangolo, 1964). Negli anni Sessanta ha iniziato la sua ricerca astratta che culmina nelle grandi sculture in ferro, cui faranno seguito, dieci anni dopo, i “ferri spezzati” (Ascesa diagonale, 1972; Ferro spezzato - diagonale, 1974), sculture orizzontali schiacciate dal loro stesso peso. Negli anni Ottanta l'artista è approdato a una scultura antropomorfica di marca retorico-eroica, riconducibile all'opera di Giacometti o Paganin. Negli anni Novanta l'opera di Spagnulo si delinea sempre di più con un progressivo riavvicinamento all'uso privilegiato del ferro come materiale unico, attraverso un riaccostamento seppur filtrato e mediato dalle precedenti esperienze, al tema dei "Ferri spezzati".