Soriso

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comune in provincia di Novara (39 km), 452 m s.m., 6,29 km², 730 ab. (sorisesi), patrono: san Giacomo (25 luglio).

Centro posto sulle colline prospicienti la sponda meridionale del lago d'Orta, nella zona morenica a W di Gozzano. In base a un accordo firmato nel 1219 tra il comune di Gozzano e il vescovo di Novara, venne diviso in una parte superiore, che seguì le vicende del feudo di San Giulio (possesso dell'episcopato novarese), e in una inferiore, soggetta con Gargallo al comune di Novara e poi ai Visconti. Nel 1494 le due parti furono riunificate sotto il dominio vescovile. Da allora, e fino al 1767, Soriso si mantenne autonomo.§ All'interno del recinto del castello, di cui rimangono le mura e il portone d'ingresso, è la parrocchiale di San Giacomo, a navata unica, ampliata alla fine del Cinquecento e circondata da un porticato a colonne granitiche. L'oratorio campestre della Madonna della Gelata fu costruito nel sec. XVII in forme barocche, incorporando un'edicola con affresco di Tommaso Cagnola del 1490. Nel centro del paese sono il secentesco palazzo Ravizza (con portale in pietra lavorata e bugnato) e villa Mongini (fine del sec. XIX, in stile eclettico che rimanda al barocco piemontese), con una singolare quinta di fattezze castellane, fatta edificare per occultare la vista delle case limitrofe.§ L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori meccanico (assemblaggio di rubinetteria), calzaturiero, della lavorazione dei metalli e del legno (serramenti). L'agricoltura produce uva, cereali e foraggi per l'allevamento bovino.

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