Soresina
Indicecomune in provincia di Cremona (25 km), 70 m s.m., 28,51 km², 8644 ab. (soresinesi), patrono: san Siro (9 dicembre).
Città situata nella pianura tra i fiumi Adda e Oglio. Fu possesso dell'episcopato di Cremona, il cui vescovo Sicardo nel 1202 la infeudò ai Summo. Seguendo poi le vicende storiche di Cremona, nel 1228 fu incendiata dai milanesi. Passata sotto i Visconti, dopo il breve dominio di Cabrino Fondulo (1420) fu data a Francesco Sforza come dote di Bianca Maria Visconti (1441); in seguito fu feudo degli Stanga (1495) e dei Barbò (1606).§ Il Palazzo della Comunità (sec. XVI, ma riedificato in forme neoclassiche) conserva nella Sala del Podestà affreschi originari di Lattanzio Gambara. Nella chiesa di San Rocco, costruita nel sec. XVI e modificata nel sec. XVII, sono opere di Luigi Miradori e di Francesco Boccaccino. La parrocchiale di San Siro, fondata da Niccolò Sfondrati (futuro papa Gregorio XIV), ha una torre campanaria di Luigi Voghera (1839) e conserva dipinti di Giovan Battista Trotti e Andrea Minardi; degli stessi autori sono le opere della chiesa di Santa Croce (fine sec. XVI). Fu l'architetto Carlo Visioli a progettare in forme classicheggianti il Teatro sociale nel 1837.§ L'economia è in parte agricola, con coltivazioni di cereali, ortaggi, frutta e foraggi per i numerosi allevamenti di bovini da latte, e in parte basata sull'industria, attiva nei settori alimentare (caseifici e salumifici per la produzione del tipico salame cremonese all'aglio), tessile, chimico, edile e della lavorazione delle pietre dure, dei metalli e del legno.