Sgorlòn, Carlo
narratore italiano (Cassacco, Udine, 1930-Udine 2009). La deformazione della realtà (in chiave onirico-grottesca), lo scarto tra la monotonia della vita quotidiana e l'estro della fantasia sono state le tendenze prevalenti della sua scrittura, che ha come sfondo il Friuli. Tra le sue opere migliori, La poltrona (1968), La notte del ragno mannaro (1970), Prime de sere, in friulano (1971), La luna color ametista (1972), Il trono di legno (1973), La regina di Saba (1975), La carrozza di rame (1979), La conchiglia di Anataj (1983), L'armata dei fiumi perduti (1985), L'ultima valle (1987), La foiba grande (1992), Il regno dell’uomo (1994), Il costruttore (1995) e La malga di Sir (1997). Con Il filo di seta (1999) ha raccontato la vicenda di un frate che all'inizio del Trecento partì sulle orme di Marco Polo. Anche ne La tredicesima notte (2000) Sgorlon ha trattato i temi a lui più cari: la sua terra e il fascino delle tradizioni locali, l'estrema visionarietà, il gusto per l'occulto. Nel 2003 ha pubblicato L'uomo di Praga, nel 2004 Le sorelle boreali e nel 2006 Il velo di Maya.