Scialòia, Antònio
economista e politico italiano (San Giovanni a Teduccio, Napoli, 1817-isola di Procida 1877). Professore di economia politica a Torino (1846), nel 1848 ritornò a Napoli dove fu nominato ministro dell'Agricoltura e del Commercio. Condannato prima alla reclusione e poi all'esilio per aver sostenuto l'alleanza con i Savoia nella guerra contro l'Austria, si rifugiò a Torino, dove pose la sua attività scientifica al servizio del rinnovamento economico e sociale del Piemonte. Ministro delle Finanze durante la dittatura di G. Garibaldi, fu chiamato a ricoprire la stessa carica nei gabinetti La Marmorae Ricasoli (dicembre 1865-febbraio 1867). Alla sua iniziativa si deve l'applicazione, nel 1866, del corso forzoso della lira. Dal 1872 al 1874 fu ministro dell'Istruzione. Nel 1876 fu per qualche mese presidente del Consiglio del tesoro del khedivé d'Egitto, ufficio che fu costretto ad abbandonare a seguito dell'opposizione anglo-francese. Scrisse Principi di economia sociale esposti in ordine ideologico (1840), Industria e protezione, ossia intorno alla riforma di R. Peel applicata alle condizioni dell'industria napoletana (1846) e Note e confronti dei bilanci del Regno di Napoli e degli Stati Sardi (1857), in cui sostenne la superiorità dell'economia liberale piemontese.