Saxo Grammaticus
storico danese (ca. 1150-ca. 1220). Studiò forse in Francia; fu al seguito dell'arcivescovo Absalon come segretario e per suo incitamento scrisse intorno al 1200 i Gesta Danorum o Historia danica, opera in 16 libri che tratta la storia danese dall'antichità più remota al periodo contemporaneo. Scritta per un vescovo cristiano, l'opera è l'esaltazione degli ideali eroici dell'età pagana. Il modello stilistico e di contenuto è romano: Saxo Grammaticus, conservatore antigermanico e fautore di una monarchia nazionale, esalta l'antico passato del suo popolo cogliendo soprattutto l'aspetto mitico e leggendario (trovano qui la loro origine le leggende di Amleto e di G. Tell). Il linguaggio, ampolloso e sonoro, è ricalcato sugli scrittori latini dell'età argentea, Valerio Massimo e Marciano Capella in particolare. La prima traduzione in danese dei Gesta Danorum è del 1575 a opera del riformatore danese C. Pedersen ed ebbe notevole fortuna come fonte letteraria e di informazione sull'antichità nordica.