Savinkov, Boris Viktorovič
pseudonimo dell'uomo politico e scrittore russo Viktor Ropšin (Harkov 1879-Mosca 1925). Tra i più attivi esponenti del Partito socialista rivoluzionario, partecipò ai moti del 1903-05 e organizzò l'assassinio del granduca Sergio (1905). Condannato a morte, riuscì a riparare in Svizzera. Rientrò in patria dopo la Rivoluzione del marzo 1917 e fu nominato commissario dell'Armata Rossa. Antibolscevico, dopo la Rivoluzione d'ottobre riprese la via dell'esilio, partecipando alle lotte controrivoluzionarie con un giornale da lui fondato in Polonia. Arrestato al suo rientro in patria nel 1924 e condannato a dieci anni di reclusione, morì suicida, in carcere. Il movimento rivoluzionario russo costituisce la materia dei suoi romanzi, tra cui Kon'blednyj (1909; Il cavallo pallido), Kon'voronoj (1923; Il cavallo nero), e Vospominaniia terrorista (Ricordi di un terrorista,uscito postumo, nel 1926).