Sant'Antìoco
Indicecomune in provincia di Carbonia-Iglesias, 7 m s.m., 87,53 km², 11.730 ab. (antiochensi), patrono: sant’ Antioco (15 giorni dopo Pasqua).
Generalità
Cittadina delle isole sulcitane, situata sulla costa orientale dell'isola omonima, unita alla Sardegna da un istmo artificiale di circa 5 km, costruito dai Cartaginesi e completato dai Romani, sul quale scorre la strada asfaltata che costeggia lo stagno di Santa Caterina. Il comune è compreso nel Parco Geominerario della Sardegna.
Storia
L'abitato, sorto alle pendici del colle del Castello, è l'erede dell'antica Sulcis, città fenicia fondata nel sec. VIII a. C. su un precedente insediamento nuragico. Divenuta una delle più fiorenti città puniche della Sardegna, grazie allo sfruttamento delle risorse minerarie del territorio, Sulcis fu importante sotto il dominio di Roma e divenne municipio in epoca imperiale (sec. I). Sede di diocesi dal 484, nel sec. XI fu compresa nella curatoria omonima, nell'ambito del Giudicato di Cagliari, e munita di castello ma, troppo esposta alle incursioni saracene, subì un lungo periodo di decadenza che si protrasse fino al sec. XVIII. Nel 1758 l'isola fu ceduta all'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, cui rimase fino all'abolizione del regime feudale nel 1839.
Arte
Sant’Antioco conserva molte testimonianze del passato. Numerosi reperti di età fenicio-punica e romana sono raccolti nel Museo Archeologico. Resti di pitture murali paleocristiane sono visibili nella catacomba di Sant'Antioco, ricavata dall'unione di antiche tombe puniche, cui si accede dal transetto della parrocchiale di Sant'Antioco, del sec. XII, con pianta a croce greca. La fortezza (1815) e la torre Canai (1757) ricordano le incursioni saracene. Poco lontani sono la necropoli di Sulcis (con sepolture d'epoca cartaginese, romana e protocristiana) e il tophet, santuario e crematorio fenicio-punico risalente al sec. VIII a. C. Numerosi sono i resti protostorici: circa trenta nuraghi, quattro domus de janas, una “tomba dei giganti” e il villaggio ipogeo. Del periodo romano sono alcune arcate del ponte, una fonte di drenaggio e resti di un mausoleo funerario.
Economia
È molto fiorente il turismo, che si avvale di moderne strutture ricettive, ricreative e sportive. Alle attività del porto (commerciale e turistico) è legata l'industria cantieristica. Sono presenti imprese operanti nei settori edile, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno; è sviluppato l'artigianato degli arazzi e dei tappeti. Rivestono una certa importanza la pesca e l'agricoltura (ortaggi, cereali e uva, con produzione di pregiati vini DOC).
Curiosità
In occasione della festa patronale la città ospita una manifestazione folcloristica con gruppi provenienti da tutta la Sardegna.