Sant'Àngelo in Vado
Indicecomune in provincia di Pesaro e Urbino (63 km da Pesaro), 359 m s.m., 67,43 km², 3868 ab. (vadesi), patrono: san Michele Arcangelo (29 settembre).
Centro nell'alta valle del fiume Metauro. È la romana Tifernum Metaurense, distrutta dai Goti, ma risorta con l'attuale nome in onore del santo patrono e detta “in Vado”, perché “a guado” del Metauro. Fu capoluogo della Massa Trabaria e feudo dei Brancaleoni; nel 1442 passò a Federico da Montefeltro, seguendo poi le sorti del Ducato di Urbino. § Quasi inalterata la fisionomia medievale del centro storico, dove spiccano la cattedrale di San Michele Arcangelo, rifatta in laterizio nel Settecento, la chiesa di San Francesco (sec. XIII) e quella di Santa Maria dei Servi (sec. XIV), rimaneggiate. Tra gli altri monumenti, il Palazzo della Ragione (sec. XIV); il gotico Palazzo Comunale, con un quadro di Federico Zuccari; e il palazzo Ridarelli-Nardini, del sec. XV, con sculture ascritte a Marino di Marco Cedrino. § L'economia si basa sull'agricoltura (frumento, uva e foraggi), ma lo sviluppo industriale è notevole nei settori tipografico, del mobile, delle confezioni, dell'abbigliamento, delle calzature, dei materiali da costruzione. Ragguardevole la raccolta del tartufo.