Sanguinéti, Edoardo
scrittore, poeta e critico letterario italiano (Genova 1930-2010). Insegnò letteratura italiana presso l'Università di Genova e collaborò per numerosi quotidiani e periodici. Capofila della neoavanguardia, dai “Novissimi” al Gruppo '63, propose un metodo critico fondato sulla sostanziale identità di ideologia e linguaggio (Interpretazioni di Malebolge, 1961; Tra liberty e crepuscolarismo, 1961; Alberto Moravia, 1962; Ideologia e linguaggio, 1965; Il realismo di Dante, 1966; Guido Gozzano, 1966; Giornalino 1973-75, 1976, con articoli già pubblicati in Paese Sera). Sempre nell'ambito della saggistica pubblicò poi Postkarten (1978), Giornalino secondo 1976-1977 (1979), Dante reazionario (1992) e Il chierico organico (2000), nel quale individuò nello sviluppo di tutta la storia della letteratura italiana una "natura sociale" dell'atto artistico. La sperimentazione poetica di Sanguineti, di cui una prima raccolta apparve in Cantamerone 1951-71 (1974), passò dal violento linguismo della prima opera, Laborintus (1956), al più pacato onirismo dell'Opus metricum (1960) e all'impegno ideologico, tra realismo marxista e psicanalisi, di Triperuno (1964) e di Wirrwarr (1972). La sua produzione lirica proseguì con Stracciafoglio-Poesie 1977-1979 (1980), Segnalibro (1982) con tutte le poesie dal 1951 al 1981, Novissimum Testamentum (1986), Bisbidis (1987), Senza titolo (1992), Corollario 1992-96 (1997), Cose (1999) e Il gatto lupesco (2002). Interessante anche l'esperienza drammatica di Sanguineti, dai testi raccolti in Teatro (1968) alle Storie naturali (1971), dominate da un nichilismo ironico alla Beckett. Non va inoltre dimenticata la riduzione teatrale dell'Orlando furioso per uno spettacolo messo in scena da L. Ronconi e il discusso esperimento teatrale Rap, rappresentato nel 1996 con le musiche di A. Liberovici. Nel 1999 collaborò alla stesura del Grande dizionario italiano dell'uso, diretto da Tullio De Mauro. Nel 2007 pubblicò il romanzo Smorfie.