Sāmarrā

città (63.000 ab. nel 1985) dell'Iraq, nel governatorato di Salah Al-Deen, 100 km a NNW di Baghdad, sulla sinistra del fiume Tigri. Mercato agricolo e zootecnico. § Fondata dai califfi abbasidi che vi risiedettero dall'836 all'869, fu progettata su una lunghezza di 33 km per 2 di larghezza e si articolava in tre zone: il nucleo centrale, col palazzo del califfo (Ǧawsaq al-Khāqānī), d'impianto monumentale, e la Grande Moschea col famoso minareto a spirale, al-Malwiyya, divisa dal palazzo da due ippodromi; la “città settentrionale”, col castello di al-Mutawakkil, e la moschea di Abū Dulaf; e il nucleo meridionale, con i grandiosi palazzi di Balkuwāra, Qaṣr al-Āshiq e Qaṣr al-ʽArūs, composto da quattro castra romani, che si estende per quasi tre chilometri. Accanto a questi complessi monumentali si trova un gran numero di edifici minori, case private, con ambienti diversamente ornati: a nicchie, a stucchi (nei quali sono stati identificati tre stili diversi), a pitture. I pavimenti erano rivestiti da lastre di marmo, le finestre avevano vetri colorati e non mancavano gli ornati a mosaico. Tra il 1912 e il 1914 sono stati rinvenuti resti di ceramica dipinta risalente all'Eneolitico antico con singolari motivi decorativi con figure geometriche associate ad altre zoomorfe molto stilizzate.

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