Sìmala

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comune in provincia di Oristano (43 km), 155 m s.m., 13,38 km², 399 ab. (simalesi), patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre).

Centro della Marmilla, situato alla destra del rio Isca; è compreso nel Parco Geominerario della Sardegna. Sorse in un territorio dove dal VI millennio a. C. furono attivi giacimenti di ossidiana. Appartenente alla curatoria di Parte Montis, compresa nel Giudicato d'Arborea (sec. XI), e dal 1410 al 1477 fu incluso nel Marchesato di Oristano e successivamente nella Contea di Quirra. Nel 1839, con l'abolizione del regime feudale, fu tolto agli Osorio de la Cueva.§ L'abitato è caratterizzato da edifici preceduti dai tradizionali, eleganti loggiati, con archi in pietra a tutto sesto. La parrocchiale di San Nicola di Bari conserva una statua lignea settecentesca, capolavoro dell'intagliatore sardo Giuseppe Antonio Lonis.§ L'economia si basa in prevalenza sull'agricoltura, con cereali, ortaggi, olive, uva (con produzione di vini DOC) e barbabietole da zucchero. Si pratica l'allevamento ovino, caprino e suino.Il territorio è ricco di frammenti di ossidiana, vetro vulcanico di cui tuttora affiorano scaglie, un tempo lavorata in particolari officine.

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