Ruscóni, Carlo
patriota e scrittore italiano (Bologna 1812-1889). Liberale democratico, partecipò ai moti del 1831, conobbe (1833) Mazzini e Buonarroti e fu in buone relazioni con Minghetti, d'Azeglio e i patrioti toscani. Deputato alla Costituente romana (gennaio 1849) e poi ministro degli Esteri della Repubblica romana, cercò, ma inutilmente, di rompere l'isolamento diplomatico in cui si trovava la città. Sorpreso dalla caduta della Repubblica mentre si trovava in missione all'estero, si rifugiò in Piemonte. Nel 1861 ebbe annullata la nomina a deputato del primo Parlamento nazionale, ma negli anni successivi ottenne vari incarichi e missioni dal governo italiano finché, nel 1879, divenne segretario generale del Consiglio di Stato. Cultore di studi storici e letterari, ha lasciato molte opere tra cui: Giovanni Bentivoglio (1836), L'incoronazione di Carlo V a Bologna (1841), La Repubblica romana del 1849 (1850), Le emigrazioni italiane da Dante sino ai nostri giorni (1853), Rimembranze (1884). Ebbe fama anche come traduttore, soprattutto di Shakespeare e di Byron.