Rovétta, Geròlamo
scrittore italiano (Brescia 1851-Milano 1910). Autodidatta, trascorse la sua vita a Milano, dedito alla letteratura e al teatro. Esordì con il romanzo patetico Mater dolorosa (1882), ambientato nel mondo nobiliare. Nelle opere successive (Le lacrime del prossimo, 1886-87; Il primo amante, 1892; La baraonda, 1894; Il tenente dei lancieri, 1896; L'idolo, 1898) comparve come protagonista, accanto alla nobiltà, la borghesia industriale, con la sua problematica economica: Rovetta celebrò e, nel contempo, denunciò la forza invincibile del denaro e drammatizzò il tema del rapporto tra politica ed economia, con il conseguente abbandono degli ideali del Risorgimento. Delle sue opere teatrali, quella che gli ha procurato più durevole fama è il dramma risorgimentale Romanticismo (1901), ma il posto di Rovetta è tra i naturalisti, intento come fu a rappresentare con spirito di moralista l'alta società, soprattutto milanese, del suo tempo. Al di là di certa abilità di mestiere, l'ispirazione superficiale di Rovetta non seppe tuttavia mai portarsi all'altezza di temi talvolta impegnativi; si ricordano La trilogia di Dorina (1889), I disonesti (1892), Papà Eccellenza (1906). Una menzione a parte merita Re Burlone (1905), libero e saporito ritratto di Ferdinando II di Borbone.