Romanov, Boris Georgevič
ballerino e coreografo russo, naturalizzato statunitense (Pietroburgo 1891-New York 1957). Fu allievo dei fratelli Legat alla scuola dei Balletti Imperiali, e si perfezionò con Fokin. Diplomatosi nel 1909, esordì al Teatro Mariinskij, dedicandosi ben presto con successo anche all'attività di coreografo per quel teatro, per Djagilev (La tragédie de Salomé, 1913; Le rossignol, 1914) e in seguito per il Letnij Teatr Minjatur di Pietroburgo, dove svolse un lavoro sperimentale creando alcuni balletti di ispirazione futuristica (interprete la ballerina E. Smirnova, poi sua moglie). Lasciata la Russia (1921), dopo un soggiorno a Bucarest fondò a Berlino, con Elsa Kruger, il Russische Romantische Ballet (1922), attivo per un quinquennio, per il quale mise in scena, tra l'altro, una splendida versione di Giselle, presentata a Parigi nel 1924. Dopo una breve esperienza come maître de ballet con la compagnia di A. Pavlova fu chiamato in Italia, al Teatro alla Scala, dove, nel 1925, presentò una sua versione di Petruška, la prima per il pubblico italiano. Pur continuando la sua collaborazione con diversi teatri italiani, fra cui La Scala, Il Regio di Torino e l'Opera di Roma, dal 1928 al 1934 fu maître de ballet del Teatro Colón di Buenos Aires. Tornato in Europa, nel periodo 1934-38 firmò numerose coreografie per La Scala e per l'Opera di Roma (dove fu, per breve tempo, direttore del ballo), per il Maggio Musicale Fiorentino e per l'Arena di Verona, dove creò, come interprete e coreografo una propria versione di Shéhérazade (1935). Lasciata Roma, accettò di guidare la compagnia della Metropolitan Opera House di New York (1938-42 e 1945-50), tornando saltuariamente in Europa.