Ripalimosani

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comune in provincia di Campobasso (8 km), 640 m s.m., 33,82 km², 2588 ab. (ripesi), patrono: san Michele Arcangelo (29 settembre).

Centro situato su uno sperone roccioso alla sinistra del torrente Lingotte. Sorto nel Medioevo, fu di vari signori, tra cui i Gambacorta, i Di Capua e i Mormile.§ Il centro storico comprende due borghi quasi sovrapposti, collegati da una lunga e ripida scalinata. Quello in basso, arroccato su una roccia e in parte abbandonato, presenta tracce di fortificazioni nella cortina delle case, una torre e una porta. In cima al borgo superiore è la parrocchiale dell'Assunta, di antica origine ma trasformata in stile barocco nel 1772-80; conserva una copia della Sindone, un coro e un pulpito lignei del sec. XVI, ricchi altari marmorei e un organo del 1778. Su un lato davanti alla chiesa è il bel Palazzo Marchesale (risultato dalle successive trasformazioni del castello medievale). Alle porte del paese è il convento di San Pietro Celestino, di antichissima origine, con chiostro in pietra viva e la chiesa (sec. XIII molto rimaneggiata).§ La vicinanza di Campobasso ha fatto di Ripalimosani uno dei poli industriali e commerciali più vivaci del Molise. L'industria è presente con aziende piccole e medie nei settori alimentare, metalmeccanico, dei materiali da costruzione, dei mangimi, della lavorazione di legno, gomma, materie plastiche e pietra. Tuttora importante è l'agricoltura (cereali, ortaggi e foraggi per l'allevamento bovino e ovino).§ In contrada Quercigliole è la cappella della Madonna della Neve, dove ad agosto si svolge una popolarissima manifestazione, con processione e corsa di cavalli montati a pelo.

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