Rime (Cino da Pistoia)
raccolta di liriche di Cino da Pistoia. Pur essendo, quello di Cino, il canzoniere più ricco del dolce stil novo, non è però il più originale: epigono della scuola, Cino riduce a schemi e a formule i motivi danteschi e cavalcantiani, combinati con altre reminiscenze letterarie. La sua vena più autentica è la tendenza all'intimo soliloquio, che si riscontra nelle sue canzoni di amore e di morte (celebre, in particolare, Oimè, lasso, quelle trezze bionde, in morte di Selvaggia). Prevale, in queste liriche, la poesia della memoria, che dall'indagine sul passato fa emergere, in un elegiaco ripiegamento, i turbamenti del presente. Ne deriva un gusto nuovo e concreto di scavo psicologico che si allontana dai rarefatti climi di un Guinizzelli e di un Cavalcanti e precorre la poesia di Petrarca.