Riehl, Alois
filosofo tedesco (Bolzano 1844-Neubabelsberg 1924). Insegnò a Graz, Friburgo, Kiel e Halle e, dal 1905, a Berlino. Riehl appartiene alla corrente del neocriticismo che ha posto in particolare evidenza il carattere realistico della filosofia di Kant. Così egli rivaluta il concetto di cosa in sé in funzione di un'interpretazione fisiologistica della sensazione – come segno prodotto nella coscienza dall'azione di un oggetto esterno – già offerta da Helmholtz. All'oggetto in sé non può essere attribuita nessuna determinazione qualitativa – questa deriva dall'intervento della soggettività –, ma solo il residuo risultante dalla sottrazione di questa, cioè la pura legge, l'insieme dei rapporti e nessi relazionali tra gli enti reali. Questa separazione è compiuta dall'intelletto, che costituisce il riflesso dell'unità e regolarità delle leggi che reggono il reale. Le categorie intellettuali, comuni a tutti gli esseri umani, costituiscono un sistema normativo di coordinate cui ogni esperienza deve riferirsi. Tra i suoi numerosi scritti si ricordano: Der Philosophische Kritizismus und seine Bedeutung für die positive Wissenschaft (1876; Il criticismo filosofico e il suo significato per la scienza positiva), Zur Einführung in die Philosophie der Gegenwart (1903; Per un'introduzione alla filosofia del presente), I. Kant (1904).