Ramo, Piètro

nome italianizzato della forma latina Ramus dell'umanista, matematico e filosofo francese Pierre de La Ramée (Cuts, Vermandois, 1515-Parigi 1572). Conseguì il titolo di magister artium alla Sorbona, dove ricoprì la cattedra di filosofia fino al 1543, quando ne fu espulso per il contenuto antiaristotelico e antiscolastico delle tesi espresse in Dialecticae partitiones ad Academiam parisiensem (1543) e in Aristotelicae animadversiones (1543). La revoca del provvedimento di espulsione a opera di Enrico II non ebbe effetti duraturi e la sua posizione si aggravò dopo la conversione al calvinismo (1561) che lo costrinse esule in Svizzera e in Germania. Aderì ufficialmente alla Riforma protestante nel 1569, quando entrò nella comunità riformata francese di Heidelberg. Fu poi accolto nella cerchia di biblisti di Zurigo. Rientrato in Francia nel 1570, dopo la Pace di Saint-Germain fra ugonotti e cattolici, perì nella notte di S. Bartolomeo. I suoi Commentariorum de Religione Christiana libri IV, apparsi postumi, si collocano nella teologia tardo-zwingliana di Bullinger. Notevole fu, lui vivente, il suo influsso sul calvinismo e su numerose scuole protestanti. Ha lasciato anche dei manuali sulla dialettica (Dialecticae libri duo, 1553), che vennero usati sia nelle scuole protestanti, sia in quelle cattoliche e, sull'esempio dei primi umanisti, grammatiche latine, greche e francesi. Il pensiero di Ramo, genericamente detto ramismus, ha influenzato arminiani, puritani e alcuni umanisti eretici (Acontius, Curione, Dudith, ecc.). La sua originalità sta nell'aver inteso la dialettica come arte del discutere, ponendo attenzione al funzionamento naturale dell'intelletto e non alla logica aristotelica e distinguendo il momento dell'elaborazione delle tesi nel pensiero da quello dell'espressione inattaccabile a confutazioni. Come matematico si interessò di geometria, aritmetica e pedagogia della matematica; curò un'edizione francese degli Elementi di Euclide (1545) e scrisse Arithmeticae libri tres (1555), Scholarum mathematicarum libri (1569).