Ramón y Cajal, Santiago
istologo spagnolo (Petilla de Aragón, Navarra, 1852-Madrid 1934). Professore di istologia dal 1892 all'Università di Madrid e direttore dell'Istituto per le ricerche fisiologiche, che prese in seguito il suo nome, si dedicò allo studio istologico e citologico del sistema nervoso, utilizzando nuove originali tecniche soprattutto microscopiche. Nel 1906 venne insignito del premio Nobel per la medicina (insieme a C. Golgi) per i suoi studi sul sistema nervoso e la formulazione della teoria del neurone, visto come unità morfologica e funzionale, in cui lo stimolo corre in senso centripeto lungo i dendriti e centrifugo lungo il neurite. Oltre a una vasta produzione scientifica, lasciò diverse opere di saggista, narratore e pubblicista, fra cui: Los tónicos de la voluntad (1897), Recuerdos de mi vida (1901-23), Cuentos de vacaciones (1905; Racconti delle vacanze), Psicología de Don Quijote (1905), Charlas de café (1920) ed El mundo visto a los ochenta años (1934; Il mondo visto a ottant'anni), tutte notevoli per l'agilità della scrittura letteraria, l'ampiezza di vedute e il nobile “umanesimo” che conferisce loro un saldo supporto morale.