R Coronae Borealis
stellavariabile assai peculiare scoperta nella costellazione della Corona Boreale da E. Pigott nel 1795, capolista di una classe rara di astri instabili (se ne contano appena 32 esemplari) caratterizzati da prolungata permanenza ai livelli superiori di luminosità, intervallata da brusche e irregolari flessioni, ampie parecchie magnitudini, accompagnate da sensibili modifiche spettrali, nel corso delle quali compaiono le righe d'assorbimento tipiche del carbonio. Lo splendore di R Coronae Borealis si aggira normalmente intorno alla 5m,8: in essa permane anche per diversi anni. Le flessioni di luminosità si susseguono in modo erratico per alcuni mesi, potendo discendere a tutti i livelli compresi fra la 8m e la 15m. Lo spettro, in fase di normalità, corrisponde a quello di una supergigante bianco-dorata, di tipo F7. La distanza dell'astro è conosciuta con molta incertezza, ed è probabilmente compresa fra 4000 e 5000 anni luce. È in allontanamento alla velocità di 25 km/s.