Révere, Giusèppe

scrittore e patriota italiano (Trieste 1812-Roma 1889). Dopo aver combattuto nelle Cinque Giornate di Milano, fu a Venezia durante la resistenza contro gli Austriaci, ma a causa delle sue intemperanze Manin lo bandì dalla città; quindi partecipò alla difesa di Roma. Intensa fu la sua attività letteraria. Collaborò al Politecnico di C. Cattaneo, alla torinese Rivista contemporanea e diresse La Concordia; scrisse molti drammi storici, in cui ribadì le proprie idee repubblicane (Lorenzino de' Medici, 1839; Il marchese di Bedmar e gli spagnuoli nel 1616, 1846, ecc.); compose numerosi versi (Sdegno ed affetto, 1845; Nuovi sonetti, 1846; I Nemesii, 1851; Persone ed ombre, 1862; Osiride, 1879; Sgoccioli, 1881; Trucioli, 1881) e scrisse alcune raccolte di impressioni che sono tra le sue cose migliori (Bozzetti alpini, 1858; Marine e paesi, 1858).

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