Rènsi, Giusèppe

filosofo italiano (Villafranca Veronese 1871-Genova 1941). Insegnò nelle università di Ferrara, Messina, Firenze e Genova. Il fascismo prima lo sospese e infine lo allontanò definitivamente dall'insegnamento. Il suo pensiero può essere distinto in tre periodi. Fino al 1915 sostenne una sorta di hegelismo mistico collegando Hegel con la mistica indiana (La trascendenza, studio sul problema morale, 1914), nel secondo, di gran lunga il più importante, polemizzò con Croce e Gentile propugnando una visione scettica e irrazionalistica del mondo. A questo periodo risalgono le sue opere migliori e più note: Lineamenti di filosofia scettica (1919), L'apologia dell'ateismo (1925), Le aporie della religione (1932), Critica della morale (1935). Nel terzo e ultimo periodo infine, pur senza abbandonare le proprie convinzioni scettiche, Rensi manifestò un rinnovato interesse per i problemi religiosi e una ripresa delle tendenze mistiche del primo periodo: Lettere spirituali (1937), Testamento filosofico (1939).

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