Rèa, Doménico
scrittore italiano (Nocera Inferiore 1921-Napoli 1994). Esordì con i racconti di Spaccanapoli (1947), sul mito della spensierata allegria napoletana, tema ripreso nel saggio Le due Napoli (1950). Dopo la commedia Le formicole rosse (1948) e i racconti Gesù, fate luce (1949), con Ritratto di maggio (1953) Rea tentò il romanzo-inchiesta per superare poi il limite del bozzettismo con i racconti Quel che vide Cummeo (1955), dove esprime la durezza orgogliosa, quasi cinica, del mondo dei “bassi” napoletani, abituato da secoli alle vessazioni. La materia dei Racconti (raccolti con questo titolo nel 1965) si distende nella misura del romanzo in Una vampata di rossore (1959), ritmato dall'angoscia ossessiva del disfacimento dei sensi, e in La signora è una vagabonda (1968), analisi della borghesia degli anni Sessanta. Oltre alle raccolte di prose giornalistiche (Il re e il lustrascarpe, 1960; Diario napoletano, 1971), si ricordano la raccolta di poesie (Nubi, 1977), di favole, novelle e cronache (Tentazione e altri racconti, 1977) e il romanzo-saggio Fate bene alle anime del Purgatorio (1977). Dopo Il fondaco nudo (1985), Pensieri nella notte (1987) e Crescendo napoletano (1990), nel 1992 Rea tornò al romanzo con Ninfa plebea (premio Strega 1993).