Proverbia quae dicuntur super natura feminarum

(Proverbi sulle donne), il più antico esempio di testo misogino italiano, di anonimo veneto (sec. XII). Composto in quartine monorime di alessandrini, sul modello del poemetto francese Chastiemusart, è un violento libello che echeggia le tirate antifemministe dei padri della Chiesa e le allegre invettive dei canti goliardici. Con vena briosa e stravagante, l'autore accumula in una ridda scatenata gli exempla delle subdole arti femminili da Eva alla marchesa del Monferrato, coinvolgendo nella sua requisitoria non solo le pulzelle e le maritate, ma anche le monache, e attingendo largamente alla tematica dei bestiari medievali.

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