Prevelákis, Pandelís
scrittore greco (Retimno, Creta, 1909-Atene 1986). Gli avvenimenti storici, calati nella geografia e toponomastica dell'isola natale, sono oggetto costante dei suoi romanzi (Desolazione di Creta, 1945; Il cretese, una trilogia che comprende L'albero, 1948, Prima libertà, 1949, Città, 1950). Al mondo cretese s'ispirano anche Il sole della morte (1960), che costituisce una trilogia coi romanzi autobiografici La testa della Medusa (1964) e Il pane degli angeli (1966), e Retimno come stile di vita (1977). Incompiuta è rimasta una terza trilogia, dal titolo Eremiti e scomunicati (Conto alla rovescia, 1969; L'angelo al pozzo, 1970). Notevole è anche la produzione teatrale di Prevelákis, della quale ricordiamo la trilogia La malattia del secolo (La sacra vittima, 1952; Lazzaro, 1954; Le mani del dio vivo, 1955), Il vulcano (1962) e La mano del morto (1971). Nel campo della critica letteraria, fondamentale è il volume Il poema e il poeta dell'Odissea (1958), uno degli studi più importanti sull'opera di Kazantzakis.