Pizzuto, Antònio

scrittore italiano (Palermo 1893-Roma 1976). Entrato nella Pubblica Sicurezza, ricoprì la carica di questore e di vicepresidente della Commissione internazionale di polizia criminale. Raggiunta l'età della pensione, si dedicò interamente alla letteratura. Il primo tempo della produzione di Pizzuto è costituito da una trilogia: Signorina Rosina (1956), in cui, attraverso il monologo del protagonista, si delinea la solitudine dell'uomo contemporaneo, condannato alla perpetua attesa della morte; Si riparano bambole (1960), che ha come protagonista un disadattato, psicologicamente ripiegato sulla memoria dell'infanzia, quando ormai nessuno può raccomodare la sua anima infantile; Ravenna (1962), forse il capolavoro, che, narrando in tono da opera buffa il caso di un fallimento letterario, mette in rilievo la vanità della cultura in un mondo economicistico, in cui d'altronde non solo i disadattati, ma anche gli integrati non hanno speranza di salvezza. Vero protagonista di Ravenna è lo stile: uno stile lapidario, fitto di richiami culturali ironicamente deformati e balenante di fervide invenzioni fantastiche e lessicali, che domina incontrastato nella successiva trilogia (Paginette, 1964; Sinfonia, 1966; Testamento, 1969): una suite di lasse narrative, strutturate polifonicamente, che costituiscono uno dei più seri tentativi finora compiuti di ricostruzione ex novo del linguaggio letterario. Tra le altre opere si ricordano : Pagelle I (1973), Pagelle II (1975), Giunte e virgole (1975).

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora