Petruccèlli della Gattina, Ferdinando
uomo politico e scrittore italiano (Moliterno, Potenza, 1815-Parigi 1890). Medico, direttore del periodico Il Mondo Vecchio e il Mondo Nuovo e deputato al Parlamento napoletano nel 1848-49, al trionfo della reazione fu costretto all'esilio mentre il governo borbonico lo condannava a morte in contumacia. Espulso dalla Francia per aver combattuto sulle barricate durante il colpo di stato bonapartista (1851), si rifugiò in Inghilterra dove ebbe qualche relazione con Mazzini. Ritornato a Parigi, visse lavorando per giornali inglesi, belgi e francesi. Nel 1860 rientrò in Italia e l'anno successivo, eletto deputato del primo Parlamento italiano, si rivelò tra i più caustici e brillanti esponenti dell'estrema sinistra. Rieletto ancora nel collegio di Teggiano dal 1875 al 1882, visse gli ultimi anni della sua vita tra Londra e Parigi. Acuto e colorito scrittore noto soprattutto per il satirico ritratto della vita parlamentare tracciato nel volume I moribondi di Palazzo Carignano (1862), ha lasciato un gran numero di opere ricche di vivacità e umori polemici. Tra esse si ricordano: La rivoluzione napoletana del 1848 (1859), I fattori e i malfattori della politica europea contemporanea (1881), Gli incendiari della Comune o le stragi di Parigi (1884). Scrisse anche romanzi e racconti tra i quali: Mémoires de Judas (1867), Le notti degli emigrati di Londra (1872), Le larve di Parigi (1878), ecc.