Passavanti, Iàcopo
scrittore italiano (Firenze 1302-1357). Entrato ancor giovane nell'ordine domenicano, ebbe fama come predicatore. Fu priore del convento di S. Maria Novella, poi vicario generale della diocesi di Firenze. Nello Specchio di vera penitenza raccolse la materia di un quaresimale tenuto a Firenze nel 1354. La trattazione, arida ma sorretta da una robusta dottrina scolastica, è intramezzata da una serie di “esempi”, cioè di racconti che traducono in forma sensibile le verità enunciate nelle prediche. Un'atmosfera cupa e fosca pervade queste narrazioni, centrate sulla paura della dannazione e sul gusto del tenebroso e del terribile; ma il tetro pessimismo di Passavanti si risolve in preciso realismo: lo stile è asciutto e rapido, privo di compiacimenti esornativi ed efficacissimo nel sondaggio psicologico dei personaggi. Famosi sono in particolare gli “esempi”, come quello del “carbonaio di Niversa”, avvolti in un clima stupito e allucinato, con visioni arcane delle pene infernali: merito di Passavanti è quello di aver conferito dignità di arte a questo mondo di oscuri terrori medievali.