Palazzòlo sull'Òglio
Indicecomune in provincia di Brescia (28 km), 166 m s.m., 23,06 km², 17.330 ab. (palazzolesi), patrono: san Fedele (24 aprile).
Cittadina del Bresciano, posta sul fiume Oglio. Abitata in epoca romana, come rivelano alcune epigrafi, a partire dal 1192 fu sottoposta a Brescia. Dopo una breve dominazione scaligera, nel 1337 cadde in mano dei Visconti ai quali rimase, fatta eccezione per la breve signoria di Pandolfo III Malatesta, fino al 1428, allorché passò alla Repubblica di Venezia, diventando capoluogo dell'omonima giurisdizione civile, con statuti autonomi. Fu uno dei primi centri del Bresciano ad avere scuole laiche direttamente finanziate dal comune. § Delle antiche torri e mura, poste a difesa del borgo, non rimangono che poche parti e il ricordo nel nome della borgata Mura; qui sorge la chiesa di San Giovanni Evangelista (di origine medievale, ma rifatta nel sec. XVIII), alla cui destra è la cappella di San Rocco, decorata da affreschi del 1495. L'antica pieve, trasformata in auditorium, ha due portali dei sec. XV e XVI e all'interno affreschi dei Campi (1599) e di Pietro Marone (1602). La nuova parrocchiale dell'Assunta, eretta tra il 1751 e il 1782 su progetto di Giorgio Massari, con facciata ottocentesca di Luigi Donegani, ha per campanile la cilindrica torre del Popolo, alta 85 m e sormontata da una colossale statua di San Fedele. Nei pressi sorge il Museo di Guerra, che raccoglie reperti risalenti alla prima guerra mondiale. § L'industria, che è molto sviluppata e vanta antiche tradizioni, opera prevalentemente nei settori metalmeccanico, tessile (cotonifici), chimico, delle materie plastiche, dei bottoni, dell'abbigliamento, del cemento (risale al 1856 il primo stabilimento del settore), dei serramenti e dell'arredamento. L'agricoltura produce cereali e foraggi per l'allevamento bovino; è praticata anche l'avicoltura.