Nuova Via della Seta
IndiceIniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con l’Eurasia (denominata a livello internazionale Belt and Road initiative). Il progetto prevede lo sviluppo di due direttrici commerciali: una terrestre ("Zona economica della Via della Seta") e una marittima ("Via della Seta marittima del XXI secolo"). Le regioni coinvolte sono la Cina, l’Asia centrale, l’Asia settentrionale, l’Asia occidentale e i Paesi e le regioni lungo l’Oceano Indiano e il Mediterraneo. Partendo dallo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica, la strategia cinese mira a promuoverne il suo ruolo nelle relazioni commerciali globali, favorendo i flussi di investimenti internazionali e gli sbocchi commerciali per le produzioni cinesi. Il progetto è stato annunciato da Xi Jinping nel 2013 contestualmente alla proposta di costituire la AIBB (Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture) con la dotazione di un capitale di 100 miliardi di dollari USA, di cui la Cina sarebbe il principale socio, con un impegno pari a 29,8 miliardi. La AIIB raccoglierebbe gli investimenti necessari al miglioramento delle infrastrutture ferroviarie e portuali, complessivamente stimati in 1800 miliardi di dollari in dieci anni. La progettazione del tratto terrestre (Silk Road Economic Belt) e quella della sua corrispondente parte marittima (Maritime Silk Road) sono complementari ma sviluppate con logiche diverse. Il primo è inteso come la somma di una serie di "ponti terrestri" (autostradali o ferroviari) destinati a svolgere il ruolo di rotte commerciali e tratti d'incontro tra i Paesi interessati, dalla Russia al Myanmar, a loro volta membri dell’Asian Infrastructure Investment Bank che veicola finanziamenti e disponibilità economiche. Tra i ponti più importanti si segnalano il China-Pakistan Economic Corridor (Cpec) e il New Eurasian Land Bridge che connetterà Cina e Germania attraverso Russia e Kazakistan. Il secondo, di fatto, ha una configurazione più sfumata in quanto si sovrappone alla costante proiezione mondiale della Cina in campo navale; il suo sviluppo coincide con la volontà di Pechino di porre sotto tutela le rotte di approvvigionamento energetico (secondo alcuni osservatori come anticipazione di strategie militari). Nel 2018 la Cina ha presentato il progetto di una terza direttrice della Nuova Via della Seta nell’area dell’Artico con ulteriore vantaggio strategico sulle rotte commerciali e con la possibilità di sfruttamento sostenibile delle riserve locali di gas e petrolio.
Bibliografia
D.A. Bertozzi, La "Belt and Road" iniziative (2018); C. Martorella, India, Cina e Giappone: la realtà geopolitica dietro gli slogan, in Panorama Difesa, n. 390 (2019); D.A. Bertozzi, La nuova Via della seta. Il mondo che cambia e il ruolo dell'Italia nella "Belt and Road Initiative" (2019).