Ngô Dinh Diem
uomo politico sud-vietnamita (Quang Binh, Annam, 1901-Saigon 1963). Proveniente da famiglia cattolica di alti funzionari governativi, divenne (1930) governatore della provincia di Quang Tri e nel 1932 ministro degli Interni dell'Annam. Durante la guerra d'indipendenza contro i colonialisti francesi avversò le forze popolari del Viêt Minh da cui fu fatto prigioniero nel 1945. Liberato, passò lunghi anni all'estero, per rimpatriare nel 1954 ed essere nominato dall'imperatore Bao Dai, nel corso della Conferenza di Ginevra e dietro forte pressione degli Stati Uniti, primo ministro, in sostituzione del principe Buu Loc. Ma, poco dopo, col referendum del 23 ottobre 1955, Bao Dai fu deposto e Ngô Dinh Diem divenne capo di Stato del Viet Nam del Sud, senza peraltro abbandonare la carica di primo ministro. Nei suoi primi due anni di dominio personale (1954-56) Ngô Dinh Diem si sforzò invano di rendere effettivo il proprio potere su tutto il territorio del Vietnam meridionale combattendo, in primo luogo, alcune sette buddhiste militanti ed emanando quindi una serie di misure di “riforma agraria” che miravano a restaurare nelle campagne il potere dei proprietari fondiari. Tra la metà del 1957 e quella del 1959 attuò una spietata politica di “pacificazione” volta a sopprimere ogni forma di opposizione, specie nelle campagne dove furono istituiti i cosiddetti “centri di prosperità” che raggruppavano la popolazione di parecchi villaggi “sospetti”. Ma alle durissime misure poliziesche corrispose un netto salto qualitativo dell'opposizione che, nel 1960, diede vita al Fronte Nazionale di Liberazione (FNL): la rivolta si espanse nel Sud a macchia d'olio fino a ridurre Ngô Dinh Diem a controllare saldamente solo Saigon e le città costiere. Con l'aiuto dei “consiglieri” americani, Ngô Dinh Diem pensò allora di sradicare l'opposizione con la “guerra speciale”, la cui attuazione fu rimessa al piano segreto Staley (1961-62) ma senza successo. Tuttavia il suo regime poté reggersi fino al novembre 1963, neutralizzando gli scarsi tentativi di rovesciamento condotti al di fuori del FNL, tra cui quello del colonnello Nguyên Chanh Thi (11 novembre 1960), il bombardamento del palazzo di Ngô Dinh Diem da parte del pilota Nguyên Van Cu (27 febbraio 1962), le dimostrazioni buddhiste dell'estate 1963. Quando, però, gli Americani, per vari motivi, gli tolsero il loro appoggio, Ngô Dinh Diem venne subito travolto e ucciso in una esecuzione sommaria.