Nelson, Horatio
visconte, ammiraglio inglese (Burnham Thorpe, Norfolk, 1758-Trafalgar 1805). Con la protezione dello zio materno, autorevole esponente della marina britannica, già nel 1781 conseguì il grado di capitano e comandò le fregate Albemarle e Boreas. La sua notorietà ebbe inizio dal 1793 in occasione delle guerre contro la Francia della Rivoluzione: prese parte con l'Agamennon all'occupazione di Tolone, all'assedio di Calvi (1794) – fu in quell'operazione che perse l'occhio destro – e all'assedio di Genova (1795). Nel 1797, al comando della Captain, batté gli Spagnoli presso Capo Saint Vincent, ma poco dopo, nell'assedio di Santa Cruz di Tenerife, fu nuovamente ferito e perdette il braccio destro. Contrammiraglio del Vanguard, nel 1798 annientò nella rada di Abukir la flotta francese. L'anno successivo Nelson intervenne con spietata determinazione nella capitolazione della Repubblica napoletana. La persecuzione (con l'impiccagione di F. Caracciolo e di altri patrioti) fu applicata severamente dall'ammiraglio inglese forse per i legami d'amicizia con i reali esiliati da Napoli, ma anche per l'indubbia influenza esercitata su di lui dall'amante lady Hamilton. Abilissimo e tempestivo, nel 1801, nel riportare a Copenaghen una vittoria schiacciante sulla lega dei Neutri, Nelson, quale comandante supremo della flotta del Mediterraneo, ottenne l'estremo successo alla battaglia di Trafalgar (1805). Sulla sua nave, la Victory, Nelson aveva fatto issare il segnale “L'Inghilterra si aspetta che ogni uomo compia il proprio dovere” ed egli ne diede drammaticamente l'esempio allorché, colpito dalla fucileria della Redoutable alla spina dorsale, assistette fino alla morte al successo che incominciava a delinearsi. Il suo nome, tradizionalmente amato dagli Inglesi più di ogni altro protagonista della vita britannica, è legato all'invincibilità della flotta inglese trionfante sul nemico francese, e all'esaltante senso del dovere da lui impersonato. Geniale uomo di mare, attorniato da ufficiali di talento, passava dall'azione più brillante e spericolata alla tattica più meticolosa e studiata nei particolari. La sua capacità di manovrare le navi, portandole a ridosso dei legni nemici, esaltava le possibilità delle bocche da fuoco britanniche che colpivano il bersaglio con assoluta precisione.