Navaho
popolazione dell'America Settentrionale, un tempo stanziata in una vasta regione fra il Rio Grande e il Rio Gila (USA sudoccidentali). I Navaho, o Navajo, di lingua athabasca, migrarono in epoca abbastanza recente, insieme con gli Apache, dal nord. Cacciatori nomadi organizzati in clan patrilineari, acquisirono dalle vicine genti pueblo usanze matrilineari e l'agricoltura, restando però divisi in classi matrimoniali. Dopo strenua resistenza contro i coloni bianchi, con la guida di celebri capi apache, furono sottomessi nel 1868 e concentrati in una riserva dell'Arizona dalla quale furono spostati nel New Mexico, dopo la scoperta di giacimenti d'oro, e successivamente in una zona arida lungo la valle del San Juan, dopo la scoperta del petrolio in epoca recente. Dei ca. 300.000 individui censiti nel 1968, solo un 10% risultavano puri e legati alle antiche usanze; la maggior parte vive di agricoltura e artigianato e soprattutto costituisce la manodopera per le industrie statunitensi delle zone vicine. § Di rozza fattura è la ceramica, nell'ambito della quale prevalgono le forme con il fondo a punta. I Navaho furono al contrario abilissimi nella pittura su sabbia, nella tessitura (splendidi i mantelli e le coperte tessuti dalle donne) e nella lavorazione dell'argento.