Nòto (Siracusa)
Indicecomune del libero consorzio di comuni di Siracusa (32 km), 152 m s.m., 448,17 km², 23.742 ab. (notinesi o netini), patrono: san Corrado Confalonieri (19 febbraio e ultima domenica di agosto).
Generalità
Città situata sul versante sudorientale dei monti Iblei, a breve distanza dalla costa ionica. L'abitato, così ricco d'arte e di fascino da meritarsi gli appellativi di “capitale del barocco” e di “giardino di pietra”, si sviluppa con struttura a scacchiera, imperniata su corso Vittorio Emanuele III, su un declivio alla sinistra del fiume Asinaro. Insieme ad altri centri barocchi della zona, la città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Storia
Noto Antica pare si debba identificare con la città sicula di Neai, entrata sotto la sfera di Siracusa nel sec. V a. C., chiamata Netum dai Romani e famosa nell'antichità per aver resistito ai saccheggi del propretore Gaio Verre (73-71 a. C.). Occupata dagli Arabi nell'866, divenne una delle roccaforti più fiorenti della Sicilia, nonché capoluogo del Val di Noto, una delle tre circoscrizioni in cui in età araba fu divisa l'isola. Distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita nel sec. XVIII, in un nuovo sito, per iniziativa del viceré Giuseppe Lauria e dell'erudito Giovanni Battista Landolina e grazie agli architetti Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra e Antonio Mazza. È sede vescovile.
Arte
Le strade lastricate a lava e pietra bianca, le gradinate di raccordo, le piazze inclinate, la pietra tufacea finemente lavorata degli edifici dalle curve facciate, le cupole e i campanili svettanti fanno di Noto uno straordinario evento urbano. Centro della città è la piazza del Municipio, su cui prospetta la settecentesca cattedrale di San Nicolò, che si eleva alla sommità di un'ampia scalinata a tre rampe con una ricca facciata segnata da due ordini di colonne e fiancheggiata da due campanili gemelli; al 1996 risale il crollo dell'imponente cupola, che ha arrecato un enorme danno al patrimonio artistico cittadino. Al fianco della cattedrale sorgono il Palazzo Vescovile (sec. XIX) e il palazzo Landolina di Sant'Alfano, dalle forme classicheggianti, e, di fronte, ma in basso, il Palazzo Municipale, già Ducezio (sec. XVIII), opera di Vincenzo Sinatra. Sulla piazza dell'Immacolata si affacciano la chiesa di San Francesco (1704-45), con monumentale scalinata d'accesso, e il fianco orientale del convento del Santissimo Salvatore (1706), la cui facciata è caratterizzata da notevoli grate in ferro battuto. Sulla piazza XVI Maggio prospettano la chiesa di San Domenico, opera di Rosario Gagliardi (1703-27), il convento domenicano e la villa d'Ercole, giardino ottocentesco con una bella fontana del sec. XVII proveniente da Noto Antica. La chiesa del Crocifisso, cui si accede tramite un'imponente portale ai cui lati sono due antichi leoni stilofori, conserva una statua della Madonna col Bambino detta “Madonna della Neve” (1471) di Francesco Laurana. Fra gli edifici civili, splendidi sono i palazzi Astuto, Trigona Canicarao e Nicolaci Villadorata, che conserva bellissimi balconi sorretti da mensole in pietra, adorne di figure apotropaiche.
Economia
Tra i maggiori centri della provincia dopo il capoluogo, Noto conta su una sviluppata industria alimentare (tipici sono il torrone a base di sesamo, miele e mandorle, chiamato giuggiulena o cubbaita, la pasta di mandorle, le gelatine e la frutta candita) e dei materiali da costruzione. È fiorente l'artigianato del legno e del ferro. L'agricoltura produce agrumi, uva da vino (eloro e moscato di Noto naturale DOC), olive, mandorle e ortaggi. Rilevante è il turismo, attratto dall'imponente patrimonio artistico della città e dalle vicine località balneari (soprattutto la frazione di Lido di Noto).
Curiosità e dintorni
La terza domenica di maggio si svolge l'attesa manifestazione della Primavera Barocca, con eventi, concerti, mostre artigianali, cortei in costume d'epoca e la suggestiva “Infiorata”, ospitata nella via Corrado Nicolaci, caratteristica strada in pendio, che si trasforma in un vivace tappeto floreale ricoperto da composizioni a tema realizzate con petali e piante dai vivaci colori. In agosto la città ospita il prestigioso Festival Internazionale di Musica Barocca. Noto diede i natali all'umanista Giovanni Aurispa (1376-1459). Vi furono girate alcune scene del film L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni. Della Noto Antica sussistono pochi ma suggestivi resti, tra cui emergono parti del castello e della porta Reale, restaurata. A S dell'antica città è l'eremo della Madonna della Provvidenza, costruito nel sec. XVIII a ricordo del sisma del 1693. Nei dintorni sono il villaggio preistorico di Castelluccio (sec. XVII-XV a. C.), con una necropoli comprendente circa duecento tombe, e l'insediamento di Finocchito, risalente ai sec. VIII-VII a. C. Lungo la costa, tra la foce del fiume Tellaro, dove sorgeva l'antica città di Eloro, e la località San Lorenzo, si estende una zona di acquitrini salmastri di grande valore ambientale, chiamata “pantani di Vendicari” e dichiarata riserva naturale; vi si possono ammirare il complesso del castello del sec. XV, le case dei pescatori, gli stabilimenti per la lavorazione del pesce e la settecentesca tonnara, che domina con la sua alta ciminiera l'intera area.