Néri, Pompèo
uomo politico ed economista (Firenze 1706-1776). Professore di diritto pubblico a Pisa e a Firenze, nel 1735 entrò nell'amministrazione dello Stato e all'avvento dei Lorena (1737) divenne segretario del consiglio di reggenza per gli affari di Finanza. Trasferitosi a Milano per desiderio dell'imperatrice Maria Teresa, nel 1748 fu nominato presidente dell'ufficio del censimento fondiario e in tale qualità fu tra i principali autori della fondamentale riforma fiscale e amministrativa della Lombardia che va sotto il nome di Catasto Teresiano. Ritornato in Toscana nel 1758 e nominato nuovamente consigliere di reggenza per le Finanze e poi ministro degli Interni, assecondò attivamente il disegno riformatore del granduca Pietro Leopoldo. Promosse provvedimenti per la libertà di commercio dei grani, la soppressione della manomorta e delle corporazioni, preparò la riforma municipale e studiò varie leggi miranti ad abolire le servitù rurali. Negli ultimi anni della sua attività entrò in urto con la più decisa e incalzante volontà del granduca e fu costretto a trarsi da parte. Tra le sue opere sono notevoli soprattutto la Relazione dello stato in cui si trova l'opera del censimento universale del ducato di Milano nel mese di maggio del 1750 (1750) e le Osservazioni sopra il prezzo legale delle monete (1751).