Moore, Michael
regista, sceneggiatore e produttore statunitense (Flint, Michigan, 1954). Dopo aver studiato giornalismo alla University of Michigan (Stati Uniti), Moore si è dedicato al documentarismo cinematografico, in particolare rivolto alla critica verso il potere dominante. Il suo primo lavoro, Roger & Me (1989), menzione d'onore al Festival di Berlino 1990, è un atto d'accusa verso la Generals Motors, colpevole della chiusura a Flint (Michigan) di uno stabilimento in cui lavoravano 30.000 operai. Tra le pellicole successive: Bowling for Columbine (2002), premio César 2002 e premio Oscar 2003, incentrato sulla strage compiuta nell'omonima scuola americana e denuncia delle dinamiche di potere legate al commercio di armi da fuoco e Fahrenheit 9/11 (2004), Palma d'oro al festival di Cannes 2004, analisi delle cause delle vicende legate all'attentato dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York. Il film-documentario Sicko (2007), è dedicato al tema della sanità americana. Nel 2009 presenta alla Mostra del cinema di Venezia un nuovo documentario: Capitalismo: una storia d'amore, incentrato sulla crisi economica mondiale. Nel 2015 esce Where to invade next. Nel 2016 ha realizzato Michael Moore in TrumpLand, dedicato alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016, che mette in luce quelli che a parere del regista sono gli aspetti positivi della proposta politica della candidata democratica Hillary Clinton, ammettendo però con realismo la possbilità delle vittoria del candidato repubblicano Donald Trump. Nel 2018 ha diretto Farenheit 11/9 che, girato in concomitanza delle elezioni presidenziali di medio termine, costituisce un bilancio dei primi due anni di amministrazione Trump e una riflessione a posteriori sulle cause della sconfitta della Clinton.