Montìglio Monferrato
Indicecomune in provincia di Asti (25 km), 321 m s.m., 18 km², 1747 ab. (montigliesi), patrono: san Lorenzo (10 agosto).
Centro del Basso Monferrato, situato su un anfiteatro di colline alla destra del torrente Versa. Appartenuto al comitato del Monferrato, venne conquistato nel 961 da Ottone I; in seguito fu dei conti di Vercelli, dei signori di Montiglio e, in parte, dei marchesi del Monferrato. Conquistato da Asti (1305), ebbe poi vari feudatari, tra cui i signori di Cocconato. Il comune ha assunto l'attuale denominazione nel 1999, in seguito alla fusione dei tre centri di Montiglio, Colcavagno e Scandeluzza. § Montiglio è dominato dal castello Borsarelli di Rifreddo, distrutto nel Trecento e ricostruito nel sec. XV. Nel parco è la cappella romanico-gotica di Sant'Andrea, che custodisce un ciclo di affreschi trecentesco. Presso il cimitero si trova la chiesetta di San Lorenzo, che, nonostante ripetute manomissioni, conserva inalterate alcune parti del sec. XII. Il castello di Colcavagno, risalente al sec. XIII, fu trasformato nel Settecento in residenza signorile. A Scandeluzza è la chiesa romanica dei Santi Sebastiano e Fabiano, che conserva un affresco quattrocentesco. § L'agricoltura produce uva da vino, cereali e foraggi; è praticato l'allevamento. L'industria è attiva nei settori zootecnico (mangimi), alimentare e vinicolo.