Moïse, Jovenel
imprenditore e politico haitiano (Trou-du-Nord 1968 - Pétion-Ville 2021). Attivo prima nel settore dei ricambi auto e poi in quello dell’agricoltura biologica (piantagioni di banane), entra a far parte del Parti haïtien Tèt Kale candidandosi alle elezioni presidenziali dell’ottobre 2015. Il voto lo vede prevalere su J. Célestin, esponente della Ligue alternative pour le progrès et l'émancipation haïtienne, ma l’annullamento delle elezioni per presunti brogli porta a una seconda tornata elettorale (2016) che vince con il 55% dei consensi. Forte dell’appoggio delle più importanti famiglie haitiane e degli Stati Uniti d’America, si insedia come presidente di Haiti il 7 febbraio 2017. Negli anni successivi, la profonda crisi sociale, economica e umanitaria in cui versa il Paese mina la sua immagine. Tra il 2019 e il 2020 si apre una crisi politica che coinvolge il Parlamento e lo stesso Moïse, accusato di deriva autoritaria per voler introdurre una Costituzione che ne rafforzi i poteri. Il 7 luglio 2021 viene assassinato nella sua residenza privata da un commando di sicari colombiani.