Mirabèlla Imbàccari
Indicecomune della Città Metropolitana di Catania (75 km), 518 m s.m., 15,35 km², 4286 ab. (mirabellesi), patrono: santa Maria delle Grazie (ultima domenica di agosto).
Centro della regione sudorientale dei monti Erei, situato alla sinistra del torrente della Gatta. In un territorio citato fin dal tempo dei Normanni e facente parte del feudo di Baldo, Giuseppe Maria Paternò, barone di Raddusa, fondò nel 1610 un nuovo borgo imponendogli il nome della moglie Eleonora Mirabella. Il successore Giacinto, per sfuggire alla malaria, nel 1636 trasferì l'abitato in posizione più elevata, nel feudo di Imbaccari (da cui deriva il nome attuale, assunto nel 1862). Appartenne poi ai Trigona e dal 1737 ai principi di Biscari. § Il palazzo baronale Biscari, che domina l'abitato, costruito nel 1630, fu ricostruito e soprelevato di un piano dopo il terremoto del 1693. Anche la chiesa madre di Santa Maria delle Grazie, risalente al 1635-36, fu riedificata in quegli anni. § L'agricoltura (cereali, uva da vino, olive, fichi d'India, frutta, mandorle e ortaggi), l'allevamento ovino e caprino, l'attività di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e l'artigianato (assai rinomata la lavorazione locale del pizzo a tombolo) rappresentano le principali risorse economiche.