Metafìsica dei costumi
(Metaphysik der Sitten). Opera del filosofo tedesco I. Kant, pubblicata nel 1797; si divide in due parti autonome, la prima con il titolo Fondamenti metafisici della teoria del Diritto; la seconda come Fondamenti metafisici della teoria della Virtù. Nel pensiero di Kant la regola morale si fonda sull'idea di libertà, che agisce in autonomia da ogni stimolo sensibile e per sua stessa natura si volge al campo pratico delle azioni umane. Queste però devono essere soggette a una legge universale, che si dirà giuridica quando riguarderà il campo esterno dell'arbitrio, e morale se invece si volgerà a quello interno. Se, di conseguenza, l'azione concorda con la legge, si ha la teoria del diritto; se invece la legge concorda con l'intenzione di colui che compie l'azione si avrà la teoria della Virtù. Nella ricerca dei fondamenti metafisici del diritto Kant così procede: la libertà è per tutti un diritto innato; sulla sua base si ha il diritto quando l'arbitrio dell'uno concorda con quello dell'altro. Nella “teoria della Virtù” Kant fa della libertà interiore dell'uomo il fondamento della virtù.