Messina, Francésco
scultore italiano (Linguaglossa, Catania, 1900-Milano 1995). Fece pratica di marmoraro a Genova, dove poi frequentò l'Accademia Ligustica. Nel 1922 espose alla Biennale di Venezia e a quella del 1942 ottenne il Gran Premio per la Scultura; nel 1934 occupò la cattedra di scultura all'Accademia di Brera di Milano, succedendo ad A. Wildt. Nella sua formazione contarono soprattutto le esperienze di approfondimento tecnico e la costante fedeltà alla tradizione, attestata dal suo profondo interesse per la figura umana resa in una meditata forma plastica, in un perfetto equilibrio di rapporti e di valori, specie nei ritratti e nei nudi femminili. Tra le sue opere si ricordano: Nuotatore sulla spiaggia (1930; Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), il monumento funebre a papa Pio XII (1963; Roma, S. Pietro), Cavallo morente (1966; Roma, palazzo della Direzione Generale della RAI). La sua più recente produzione è caratterizzata da equilibrati ritmi plastici (Grande danzatrice, 1979). Nella chiesa milanese di S. Sisto, da lui stesso restaurata, Messina ha aperto nel 1974 un museo delle sue opere. All'opera di Messina sono state dedicate importanti mostre, tra cui si ricordano quelle al Museo Puškin di Mosca (1980) e alla Maison de l'UNESCO a Parigi (1983).