Mathilda (astronomia)
asteroide n. 235, scoperto nel 1886. L'orbita ha semiasse maggiore di 2,19 UA ed eccentricità 0,12. All'opposizione ha magnitudine 10,2. Costituito in prevalenza da composti del carbonio, Mathilda appartiene alla classe di asteroidi tra i più antichi del sistema solare. Avvicinato a meno di 1200 km nel 1999 dalla sonda NEAR, durante il suo viaggio verso l'altro pianetino Eros, Mathilda è risultato essere un corpo grosso modo sferoidale di dimensioni 66x48x46 km, con una superficie caratterizzata dalla presenza di numerosi crateri da impatto. La presenza di un cratere di vastissime dimensioni rispetto alle dimensioni del pianetino (oltre 30 km di diametro e 10 km di profondità), la bassa densità media rilevata dalla NEAR (1,3 volte quella dell'acqua, circa la metà di un tipico asteroide carbonaceo) e la chiarezza dei confini dei singoli crateri fanno ritenere che Mathilda abbia una struttura porosa in grado di assorbire in maniera estremamente efficace le conseguenze degli urti con altri corpi. In particolare, si calcola che il cratere più grande si sia formato a causa dell'urto con un piccolo corpo, di dimensioni di 3 km, alla velocità di 5 km/s, che avrebbe dovuto distruggere completamente i due oggetti. Probabilmente Mathilda è un esempio di asteroide costituito da detriti aggregatisi a causa dell'attrazione gravitazionale. Subito dopo la sua formazione e prima che gli urti lo comprimessero parzialmente, aveva una densità di circa il 20% inferiore a quella attuale e quindi quasi pari a quella dell'acqua. Il periodo di rotazione, 17 giorni, è molto più lungo di quello di molti degli asteroidi conosciuti. Una possibile spiegazione a questa caratteristica anomala è che la rotazione iniziale possa essere stata rallentata da fuoriuscita di gas o dall'interazione con un satellite ormai distrutto o non più legato gravitazionalmente.