Masùccio Salernitano
nome con cui è noto il novelliere italiano Tommaso Guardati (Sorrento ca. 1415-Salerno 1475). Figlio di un cortigiano del principe Raimondo Orsini, fu anch'egli, dal 1463, cortigiano e segretario di Roberto di Sanseverino, principe di Salerno. Frequentò tuttavia anche le corti angioina e aragonese di Napoli. È considerato uno dei migliori novellieri italiani dopo il Boccaccio, al quale certamente si ispirò per l'architettura del suo Novellino e dal quale trasse anche diversi temi narrativi e satirici nelle 50 novelle narrate in cinque giornate. Anche il suo stile risente a volte dell'imitazione boccaccesca o almeno della costruzione solenne, di stampo latino, del narratore toscano; ma spesso riesce a liberarsene, creando uno dei migliori esempi di prosa letteraria meridionale, resa ancor più espressiva dall'uso frequente del dialetto nelle scene più ricche di comicità popolaresca. Caratteristica peculiare della maggior parte delle novelle è l'insistenza su temi drammatici e cupi; particolarmente violenta è la satira anticlericale che raggiunge a volte la tragicità. Il Novellino, probabilmente narrato a corte dalla viva voce di Masuccio Salernitano, fu pubblicato postumo da Francesco del Tuppo e dedicato a Ippolita Sforza.