Malec, Ivo
compositore francese di origine croata (Zagabria 1925). Dopo avere studiato con Milo Cipra e Friedrich Zaun all'Accademia della Musica di Zagabria, e in seguito al Conservatorio di Parigi con O. Messiaen, fu per due anni direttore artistico dell'opera di Rijeka (1952-53). Nel 1955 si rivelò fondamentale l'incontro a Parigi con Pierre Schaeffer, da lui definito "unico vero maestro", che lo fece entrare nel suo Groupe de Recherches de Musique Concrète, poi rifondato nel 1960 con il nome di Groupe de Recherches Musicales. Nel 1959 si trasferì definitivamente a Parigi, dove prese la cittadinanza francese. Dal 1972 al 1990 insegnò composizione al Conservatorio di Parigi, annoverando tra i propri studenti molti promettenti compositori francesi. Tra i molti riconoscimenti, cinque Grands Prix du Disque, il Grand Prix SACEM e il Grand Prix National de la Musique (1992). Malec è uno dei pochi compositori a essersi dimostrati al contempo inventivi e famosi sia nella musica acustica che in quella elettroacustica. La sua adesione all'avanguardia e alla musica concreta ed elettronica non gli ha impedito di elaborare uno stile personalissimo, caratterizzato da un utilizzo particolarmente creativo del materiale musicale. L'orecchio musicale di Malec è prima di tutto sperimentale, e si sviluppa all'interno di un tempo mentale piuttosto che fisico, fatto di complessità di suoni e oggetti sonori destinati più alla fusione organica che alla speculazione sui soli parametri di scrittura. La musica di Malec è contrassegnata da ritualità profonde: violenza quando il suono si manifesta, onnipresenza della voce, magia del concerto e potenza dell'elemento ritmico. Tra i suoi lavori: balletti, Makete (1957); musica concreta, Reflet (1961), Luminétudes (1968); per nastro magnetico, Cantate pour elle (1966), Lumina (1968); l'"opera collage" Victor Hugo - un contre tous (1971); musica per orchestra, Artemisia, Triola, Ottava bassa (1983), Exempla (1994), Ottava alta (1995).