Mòchi, Francésco
scultore italiano (Montevarchi, Arezzo, 1580-Roma 1654). Formatosi a Firenze, fu poi aiuto dello scultore C. Mariani a Roma. Grazie alla protezione di Mario Farnese ottenne la commissione di un gruppo con l'Annunciazione per il duomo di Orvieto (1603-1608, Orvieto, Museo dell'Opera), soggetto da lui interpretato in termini di dinamismo barocco e naturalismo anticonformistico. Caratterizzati da vivida spontaneità di linguaggio e da una prorompente vitalità sono i due monumenti equestri in bronzo di Ranuccio (1620) e Alessandro Farnese (1625) in piazza dei Cavalli a Piacenza. Rientrato a Roma nel 1629 Mochi entrò a far parte del gruppo di artisti favoriti da Urbano VIII, che gli affidò la statua di S. Veronica per la prima nicchia dei pilastri sotto la cupola di S. Pietro, opera di concitata enfasi barocca. L'ostilità del Bernini e dell'Algardi e l'incomprensione degli stessi committenti finirono tuttavia col costringere lo scultore a un amaro isolamento, i cui riflessi si scorgono nella scarna tensione delle ultime opere, di un espressionismo che richiama quello dell'ultimo Donatello (Il Battesimo di Cristo, 1634-44, Roma, palazzo Braschi).