Licìnio

(latino Valeríus Liciniānus Liciníus), imperatore romano (Illiria ca. 250-Tessalonica 325). Di modesta famiglia contadina, si mise in luce nelle campagne di guerra contro i Persiani. Quando l'imperatore Galerio lo nominò Augusto a Carnuntum nel 308, collaborò con questi nel governo delle province orientali. Morto Galerio, si accordò prima con l'imperatore Massimino Daia, ma successivamente si allineò dalla parte di Costantino in guerra in Italia contro Massenzio e ne ottenne il governo di tutto l'Oriente dopo aver sconfitto lo stesso Massimino ad Adrianopoli nel 313. Sposata Costanza, sorella di Costantino, con questi concordò la politica religiosa nei riguardi dei cristiani e ne uscì l'emanazione del famoso editto di tolleranza di Milano. Ma ruppe presto con lo stesso Costantino che lo sconfisse a Cibale in Pannonia nel 314: Licinio si ritirò allora in Tracia dove depose Costantino proclamando Valente al suo posto quale Augusto. Si riconciliò poi con Costantino, ma fu portato per ragioni dinastiche e religiose a perseguitare i cristiani. Nel 324 Costantino lo sconfisse in due battaglie, ad Adrianopoli e a Crisopoli, e lo fece infine strangolare quando apprese del suo tentativo di accordarsi con i Goti.

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