Levinas, Emmanuel
filosofo francese di origine lituana (Kaunas, Lituania, 1905-Parigi 1995). Ha insegnato alla École Normale Israélite Orientale (1946-1961), successivamente alle Università di Poitiers (1961-1967), di Paris Nanterre (1967-1973) e infine alla Sorbona (1973-1976). È stato membro dell'Institut International de Philosophie. Dopo i saggi su Husserl e Heidegger (La théorie de l'intuition dans la phénoménologie de Husserl, 1930; En décarnant l'existence avec Husserl et Heidegger, 1949), Levinas disegna i contorni di un suo pensiero autonomo e articolato con Dall'esistenza all'esistente (1947, trad. it. 1985) e costruisce, fino ad Altrimenti che essere (1974, trad. it. 1983), un pensiero sull'etica centrato sul rapporto con l'altro: pensiero della positiva erosione o corrosione dell'identità di fronte allo scandalo dell'altro che sopravviene, pensiero dell'infinito che intacca la totalità dell'essere. In Totalità e infinito (1961, trad. it. 1980) ed Ethique et infini (1982), la metafisica è apertura all'infinito e si configura come etica, in quanto l'Io rompe il proprio limite soggettivo per accogliere l'altro. Anche negli scritti successivi l'interesse prevalente dell'autore è di stampo etico, con Difficile libertà (1984; trad. it. 2000), De Dieu qui vient à l'idée, III (1986; Di Dio che viene all'idea III); e gnoseologico in Transcendance et intelligibilité (1985; Trascendenza e intellegibilità).